PIZZA.I.: il brand che non c'è. Un nuovo esperimento di branding.
Abbiamo già provato a trattare il tema delle intelligenze artificiali legato al logo design. Qui vi riporto il nostro ultimo pezzo.
Nel branding, però, la parte del logo design risulta l'apice di un discorso ben più complesso e variegato.
Ciò che si dice nel logo, ciò che si studia con il posizionamento (di cui il logo è summa) deve poi essere declinato su ogni tipo di materiale perché il messaggio della marca arrivi chiaro e preciso.
Valori, tono di voce, colori... tutto deve far sì che il narrato risulti coerente.
Gli strumenti di AI posso aiutarci in questo processo? Possono essere uno valido apporto in un discorso di branding più ampio? Abbiamo provato a stressarli per vedere se possono diventare una risorsa o se rimangono solamente un divertente giochino.
L'OBIETTIVO
Diciamo di voler creare un brand per una pizzeria artigianale. Italiana. All'estero. Ce ne sono milioni, noi proviamo a creare la milionesima e uno. Tutto abbastanza stereotipato per capire se il narrato di marca può reggere per un pubblico molto ampio. Quindi cominciamo!
Il Logo
Per prima cosa proviamo a creare un logo semplice, pulito, che richiami subito all'italianità, alla pizza e che abbia i colori giusti. Nulla di moderno o ricercato.
Il programma ci propone alcune alternative (alcune davvero poco valide) e scegliamo questa.
Doverosa piccola premessa: le A.I. generative hanno al momento due enormi problemi che si riscontrano nella definizione delle mani delle persone e nelle scritte. Nessuno di questi due elementi viene visualizzato in modo utilizzabile. A questo proposito terremo le “strane scritte” prodotto dal programma non ragionando su naming/font. È una premessa forte se si tratta di branding, ma non è l'obiettivo del test.
Ora che abbiamo un bel logo e (diciamo) un buon naming possiamo cominciare a lavorare sul layout di un ipotetico sito web.
Sito Web
Realizzare un Ui di un sito web con l'ausilio dell'ai è possibile. Questo passaggio è stato complesso e abbastanza lungo perché il programma non riusciva a “incastrare” il logo appena generato nel layout del sito. Abbiamo dovuto farlo noi in un secondo momento. Volevamo un layout semplice ma che colpisse subito l'osservatore, che parlasse della bontà dei prodotti e della cugina tradizionale di cui siamo fautori.
Il risultato che abbiamo scelto ci convince molto.
Prodotti
Ma che prodotti facciamo vedere? Che pizze vendiamo? Come possiamo avvalerci di foto che abbiano una certa dignità e appeal? Beh, qui l'a.i ha dato il meglio di sé. Affinando il prompt con pesi differenti siamo riusciti a creare 3 immagini davvero accattivanti dei nostri prodotti. Volevamo un mood che facesse venire l'acquolina in bocca e che parlasse a un pubblico internazionale pur ricercando in pomodori e basilico asset da non perdere.
Menù
Perché non ideare anche un menù per il nostro ristorante pizzeria? Il risultato è stato molto facile da realizzare e non abbiamo voluto perderci troppo tempo. Anche in questo caso, la questione testi è troppo acerba per essere presa in considerazione. A livello di spazi, invece, il programma suggerisce delle soluzioni tutt'altro che banali.
Lo staff
Un vero posizionamento di marca non può prescindere da un po' di empatia e quindi abbiamo provato ad immaginare alcuni dei possibili protagonisti del nostro brand. Volevamo uno chef (magari un po' attempato con i baffoni alla Mario perché, ehi!, di stereotipi vogliamo morire!) e due esempi di camerieri che possono servire ai tavoli. Li volevamo giovani e di bell'aspetto, ma inseriti in un ambiente non troppo formale.
Eccovi Mario, Giulia e Luca!
I risultati hanno ancora qualcosa che potrebbe essere migliorato per sembrare davvero realistici, ma riteniamo che il balzo in avanti che hanno fatto questi algoritmi in quest'ultimo anno sia semplicemente pazzesco.
La Pizzeria
Mancava un ultimo punto in questo percorso di branding: l'interior design. Come potrebbe essere la nostra pizzeria? Abbiamo voluto cercare un design semplice e caldo, con elementi di modernità per svecchiare un po' l'immagine della pizzeria “italiana” e i risultati non si sono fatti attendere.
CONSIDERAZIONI FINALI
Qualcosa di quello che abbiamo creato è utilizzabile a livello professionale? No. La risposta è semplice ;)
Qualsiasi immagine (anche le bellissime pizze) ha bisogno di un lavoro di rimessa in piega non indifferente per poter essere utilizzata. E le uniche che abbiamo prodotto che hanno una certa qualità (non solo visiva) sono proprio le pizze.
Ma quindi? Buttiamo tutto il resto? No, anche qui la risposta è semplice ;)
Le A.I. ci permettono di esplorare con molta velocità e buona efficienza svariate opzioni creative e in qualche caso di poter sfruttare asset molto avanzati. È chiaro che a monte ci deve già essere un concept dal quale partire e un posizionamento già fissato, in caso contrario si rischia solo di perdersi in possibilità infinite che non ci portano ad alcun risultato.
Ancora una volta abbiamo toccato con mano quanto questi strumenti siano potenti e duttili, ma solo in funzione di una mano (e un cervello) che sappia dove indirizzarle.