Pedroni Race: storia di Branding

Veniamo contattati per una nuova sfida, una sfida che si preannuncia davvero molto entusiasmante! Il nostro cliente vuole ambiare marcia rispetto al passato e tornare sul mercato con nuova grinta. Una nuova avventura imprenditoriale nel settore delle biciclette da downhill.

Pedroni Cyckes, questo il nome del marchio, è una sigla molto conosciuta nel settore e uno dei suoi proprietari, Michele Pedroni, è un atleta di fama internazionale con un passato da campione.

“Pedroni Cycles” è andato ormai in pensione da qualche anno e Michele ha deciso di sviluppare e brevettare nuovi telai e con questi nuovi prodotti entrare nuovamente sul mercato per tornare a essere un vero protagonista.

Il vecchio logo

 

L'obiettivo quindi è chiaro: riportare Pedroni dove deve stare, nel gotha delle bici da downhill.

Seguiteci in questo viaggio!

 

NAMING

La questione naming viene risolta in poco tempo: sia noi che Michele crediamo che il cognome, mai dimenticato nel settore, possegga ancora una portata troppo importante per essere abbandonato. Il marchio quindi si chiamerà Pedroni. Dovrà essere accompagnato da qualcosa, molto probabilmente. Forse un payoff che chiuda ancor meglio i confini di marca, ma al momento lasciamo l'opzione aperta e ci tuffiamo nell'identificazione degli archetipi.

 

ARCHETIPI

Dopo aver raccolto tutte le informazioni possibili dal cliente, grazie a due call dense e impegnative, cerchiamo di catalogare tutte le indicazioni in modo da poterle poi sfruttare per l'identificazione degli archetipi di marca.

Archetipo di marca: un esempio visivo

Usare l'archetipo di marca può essere uno strumento molto potente per pulire il campo da ambiguità e dubbi e per arrivare a una definizione più precisa dell'ambiente dove la marca potrà poi muoversi.

Le bici Pedroni sono la guglia della tecnologia e del Made in Italy, sono oggetti unici, creati ad arte per permettere a chiunque, ma soprattutto ad atleti, di poter correre in piena sicurezza. Chi si getta a tutta birra da una collina deve poter contare su un oggetto solido, su un artefatto che non deluda le aspettative e che sappia sopportare sollecitazioni estreme, restituendo un feeling di guida straordinario. Sono bici che fanno della performance e del divertimento il loro principale cardine. Usare una bici Pedroni, significa affidarsi al numero uno.

Questo, in grande sintesi, ciò che ci passa il clientre e sul quale lavoriamo per poi identificare due archetipi che possono aiutarci bene con la definizione futura del brand: il Creatore e L'eroe.

L'accademia insegna che l'archetipo di marca dovrebbe essere uno, l'esperienza dice che le categorie così precise sono sempre sbagliate. A nostro dire Pedroni è come Tony Stark, se volessimo fare un paragone marvelliano. Un brand da caratteristiche uniche, che realizza oggetti fuori dal comune e che con quegli oggetti protegge le persone che si affidano al suo genio.

Così sintetizziamo l'ambiente di marca:

“Siamo eroi, eroi creatori. Siamo un brand che fa dell’intelligenza, dell’esperienza e della tecnica ilproprio vessillo. Aiutiamo chi si getta a capofitto per le ripide discese della vita, quelli che si lanciano nelle sfide più impegnative. Creiamo oggetti unici, potenti artefatti che permettono a chi li utilizza di superare gli ostacoli più impensabili. Quando la velocità aumenta, quando l’adrenalina scorre, quando il pericolo affiora ad ogni metro noi ci siamo e siamo pronti a proteggere chi si affida alle nostre creazioni.”

 

 

VISION e MISSION

Sembrano termini un po' desueti e per certi versi lo sono anche. Ma utilizzare queste categorizzazioni può aiutare a tenere la barra a dritta. Definire una vision e una mission ci permette di panneggiare ancora meglio il contorno di marca, cercando di osservarlo da angolazioni differenti per capirne le sfumature magari meno visibili e creare quindi un brand che sia strutturato sotto tutti i punti di vista.

Non è un tipo di approccio che usiamo spesso, ma riteniamo che per questo cliente sia fondamentale riappropriarsi del proprio mercato con le spalle ben coperte (almeno dal punto di vista di posizionamento)

Inoltre, le verbalizzazione in generale può essere molto utile per sottolineare concetti che possono poi essere utilizzati in fase di logo design.

VISION

"Il mercato delle biciclette da downhill è ricco di player e di proposte valide, ma è anche estremamente frammentato. È difficile trovare un brand che riassuma tutti quei valori chericercano i clienti che si affacciano a questa disciplina o che la conoscono da sempre. Ed è difficile trovare un brand e che lo faccia con una voce autorevole e credibile. Serve un player che possa fornire una visione unica e stabile che faccia da trade union tra tecnologia, passione e una grande esperienza nel settore della discesa.

MISSION

"Noi siamo Pedroni e siamo i numeri uno quando si parla di biciclette da downhill. Creiamo prodotti di punta per questa disciplina, attingendo da un’esperienza senza eguali e da una passione che ci fa correre più veloci di tutti gli altri. La nostra capacità, unica nel suo genere, ci permette di creare veri miracoli tecnologici su due ruote, opere perfette che garantiscono performance fuori dal comune a chiunque le guidi. Ogni singola bici Pedroni trasmette un feeling esclusivo, una propria voce, capace di regalare un’esperienza senza precedenti."

Chiudiamo quindi la nostra analisi con una sintesi che ci sarà poi molto utile in seguito, per definire i contorni di marca da un punto di vista grafico.

Prima del cuore, la testa. Prima della passione, la tecnica. Il mercato delle bici da corsa può nascondere l’insidia di rappresentare una bicicletta “giocattolo”, con qualche molla e qualche bella decorazione “fancy” sulla scocca. Ma ogni curva, ogni angolo, ogni forcella o vite nascondono un lavoro e un’esperienza raffinatissimi. Pedroni si posiziona come TOP CREATOR, come il massimo quando si parla di tecnologia asservita alla bicicletta. È il “Tony Stark” delle bici da discesa: un vero eroe che si è costruito la propria armatura e si è buttato nella mischia a testa bassa. Pedroni è il brand al quale si rivolge chi vuole il massimo e punta a essere il primo in qualsiasi situazione. L’habitat di marca guarda alla tecnologia con rispetto, piegandola ai voleri della passione.

 

IL LOGO DESIGN

Il lavoro di logo design si è sviluppato sullo studio di più strade grafiche che non possiamo mostrarvi in questa sede. Abbiamo cercato di sfruttare ogni elemento a nostra disposizione che è risultato dall'analisi del panorama di marca e ci siamo poi concentrati su quella che è stata la forma definitiva del logo.

 

logo definitivo

 

I cardini grafici che hanno portato alla forma conclusiva sono stati essenzialmente quattro:

  • Utilizzo di una font proprietaria

Dopo alcune provocazioni e prove grafiche, Michele viene stimolato dal lavoro e ci invia una sua font, una font che ha realizzato in officina e che ci chiede se sia in linea con quanto sin ora realizzato. Lasciare questo tipo di spazio al cliente può essere molto rischioso e non parliamo solo dal punto di vista meramente grafico. Spesso i clienti riversano nei propri loghi/brand tantissimo portato emotivo. Di per sè questo non è un male, ma può rischiare di annacquare il valore di marca e di posizionamento. Ma non è stato questo il caso. Il nostro intervento è stato quello di piegare la sua font ai voleri dell'impianto di marca che avevamo stabilito. Il nostro compito è poi stato quello di renderla bilanciata e moderna, ricorrendo a un buon lavoro di pulizia. Abbiamo cercato un movimento nella font, un'idea di velocità, ma allo stesso tempo di grande stabilità. Volevamo che la font non ammettesse errori di lettura: Pedroni è qualcosa di davvero unico a cui affidarsi perché il top.

le prime prove sulla font di base

 

Aggiustamenti e aliasing

 

 

Pesi e ratio

 

  • Ricerca del monogramma

In ambito downhill è molto importante riuscire ad avere una sintesi del proprio logo. Questo è utile per poter apporre il proprio simbolo in spazi non sempre generosi come i telai o i supporti tubolari. Abbiamo quindi cercato, e trovato, una soluzione che partendo dalla font disegnata da Michele ci portasse nel territorio di caccia della marca: le gare e il professionismo. Volevamo un simbolo che parlasse direttamente del mondo a cui primariamente si rivolge il brand e che da cui trae la sua fama ed esperienza. Qui il nostro intervento si è concentrato sull'identificazione della lettera che facesse al caso nostro.

La sintesi PR è perfetta e ci porta esattamente dove vogliamo: in pista.

PR, Pedroni Race

 

 

  • Cromatismo essenziale

Inutile dire come la questione colore sia di primaria importanza in qualunque ambito. Nello specifico il settore dove ci affacciamo ha già presidiato gran parte delle possibilità cromatiche. In questo caso abbiamo dovuto rifarci alla storia del marchio e al colore che negli anni è stato accostato a Pedroni: il rosso. Abbiamo quindi provveduto a cercare soluzioni che lavorassero con il rosso in modo coerente (ed elegante) e ci siamo ritrovati a maneggiare la triade rosso/nero/bianco con un impasto finale dal grande impatto visivo.

  • La seconda chiave di lettura

Questo il punto più discusso, anche con il cliente. Ci piace sviluppare loghi che definiamo “parlanti”, loghi che se letti da una certa angolazione possano dare una lettura nuova e utile alla marca. [citiamo FedEx e la sua incredibile freccia nascosta solo per farvi capire di cosa parliamo]

Lavorando sulla font ci siamo accorti che esisteva una possibilità davvero troppo ghiotta per non essere sfruttata e così abbiamo inserito una seconda chiave di lettura nel logo che utilizzare in pieno uno dei guadagni delle verbalizzazioni di cui abbiamo parlato in precedenza. La seconda chiave di lettura è volutamente molto celata per non rendere la decifrazione del logo troppo complessa, ma quando “arriva” , rimane e strappa quel sorriso che ci rende molto fieri.

Quando scegli Pedroni, scegli il numero uno.

 

"Numero 1" nascosto

 

Logo definitivo

 

CONCLUSIONI

Il lavoro su Pedroni è stata una vera corsa a perdifiato e siamo sicuri di aver trovato un'ottima soluzione, non solo grafica. La sfida di riuscire a ricreare un marchio sopito è sempre molto affascinante e crediamo di averla vinta.

Portiamo a casa anche una lezione che riguarda il rapporto con il cliente. Alle volte ci troviamo a scontrarci con visioni distanti e asimmetriche. Con obiettivi che non sono chiari (da ambo le parti) e con l'idea che tutto ciò che propone il cliente sia sbagliato. (o che quello che propone il designer sia sbagliato...)

Ci sono delle volte dove l'ascolto reciproco arricchisce il lavoro e moltiplica, invece che dividere, i guadagni.

 

Approfittiamo di questo spazio per dirvi che Pedroni è sulla linea di partenza e sta per lanciarsi a perdifiato in una nuova, incredibile gara!