Gardena capital: una storia di Branding

Per la storia di #branding di oggi vi parliamo del nostro cliente GARDENA CAPITAL.

 

INCIPIT

No, non tratteremo di montagna, o almeno non direttamente ;)

Il cliente in questione è una banca di investimento inglese, immersa nel grigiume della city londinese. Ma i ragazzi che l'hanno creata sono tutti italiani e nel loro cuore la Val Gardena è rimasta sempre presente. Lì hanno passato (e ci passano ancora) momenti indimenticabili di relax e divertimento. Pensare alle montagne è un modo per ricordarsi che c'è altro, oltre che il lavoro.

Ecco perché sono certi che la loro nuova società dovrà chiamarsi GARDENA CAPITAL.

Veniamo interpellati per quanto poi riguarda il design del #logo vero e proprio.

SVILUPPO

Il naming è già stato pensato e su questo non hanno alcun dubbio. Gardena sia. Il motivo di una tale scelta, come abbiamo già anticipato, risiede nel profondo amore che i proprietari hanno per la valle in questione: vacanze, sci, natura, relax, bellezza, aria pulita, cieli tersi. Tutto ciò che di positivo possono pensare, viene riversato nel naming.

Con una partenza così sicura, pensiamo che saranno anche molto indirizzati sul fronte immaginifico... cosa che si rivela, invece, più complessa da gestire. Quando cominciamo a chiedere quali potrebbero essere le linee guida da seguire a livello grafico, le molte teste in gioco cominciano ad avere pareri contrastanti.

  • C'è chi vorrebbe un richiamo diretto alla Val Gardena
  • C'è chi non vorrebbe assolutamente questo richiamo
  • C'è chi vorrebbe un logo con un segno
  • C'è chi invece vorrebbe qualcosa “alla Samsung”, quindi solo font
  • Forse piace il verde, ma anche il blu

Insomma, si comincia a cercare di scremare le variegate richieste.

Pensiamo che il richiamo diretto alla Val Gardena possa essere un buon incipit creativo, poiché la montagna può avere attinenza almeno visiva con la finanza. Le prime prove ci paiono incoraggianti: l'unico problema risiede nel fatto che non siamo gli unici ad avere avuto questa intuizione e il panorama concorrenziale è saturo di soluzioni analoghe. Dobbiamo abbandonarla per non rischiare di essere troppo vicini ad altri.

 

Tutto ciò che riguarda il denaro, i cambi, le valute, gli indici ci pare molto freddo e un po' autocelebrativo, quindi lo scartiamo a priori.

Dopo alcuni primi giri perlustrativi, alcuni dei ragazzi sottolineano come stiano cercando un segno semplice, elegante, immediato. Qualcosa che ci porti subito a Gardena Capital. Vogliono abbandonare la strada “giovanile” delle montagne e abbracciare la City in modo più maturo. Parlano di studi di avvocati, di grandi banche di investimento e cominciamo a capire che la ricerca deve andare su lidi più semplici. E quindi... più difficili.

 

LA SOLUZIONE

Scarabocchiando (eh già... ogni tanto scarabocchiamo proprio) varie prove per il logo incappiamo in una soluzione visiva che ci era sfuggita. La G di Gardena ha al suo interno la C di Capital. La contiene. Non può esistere una G senza una C, ci diciamo. E lo scarabocchio comincia a prendere forma.

 

 

 

Alcune altre semplici interpretazioni in bozza che ci hanno aiutato con la genesi finale.

 

 

 

 

Sviluppiamo un'idea molto semplice, ma che innalza qualsiasi altro ragionamento. Ci dimentichiamo della valle, ci dimentichiamo delle banche (anche se il mood è perfetto), ci dimentichiamo di qualunque cosa. Stiamo cercando un segno, potente. Un segno che colpisca e che ci proietti in un universo dove il nome dice già chi sei senza bisogno di altro.

 

Creiamo un logo pulito e di una semplicità quasi disarmante, ma che ci piace moltissimo. Due anime, due visioni. Due mondi. Un unico logo. Gardena (la giovinezza, le vacanze, il sole) e Capital (il lavoro, la maturità, la City) unite. Non c'è divisione, solo un metaforico abbraccio. Sono entrambe parti native del DNA di marca. I ragazzi di Gardena sono gli stessi di Capital.

Questo impianto non solo visivo, ma soprattutto, valoriale ci convince moltissimo e lo presentiamo.

Ecco il logo definitivo

 

 

È semplice, ma è estremamente diretto. La sua pulizia e il fatto che le lettere si rincorrano innalza il design e lo proietta in uno spazio super-business oriented.

 

 

Applicazione BDV

Per la font che abbiamo utilizzato, dopo alcuni tentativi un po' azzardati, ci siamo basati su una modifica del FUTURA. La font (datata 1927) e realizzata da Renner ci è sembrata perfetta per la sua geometria, per la sua rigorosità e totale assenza di decori inutili. Abbiamo apportato una leggera modifica alla A in stile Samsung: questo per soddisfare una delle richieste iniziali che ci preoccupavano di più e avere un richiamo subliminale a quella montagna di cui si parlava all'inizio del progetto. Un orpello che non avremmo mai creduto sarebbe piaciuto al cliente ;)

 

CONSIDERAZIONI FINALI

Ora alcune considerazioni finali che speriamo possano portare interessanti spunti di riflessione:

  • Lo ricordiamo spesso: ascoltate il cliente. Ma ascoltatelo bene! Nelle sue spiegazioni, nelle sue contraddizioni, nelle sue indecisioni (o, chiaramente, nei suoi consigli) si annida sicuramente la soluzione al problema creativo. Siate novelli Michelangelo: il logo è già lì, presente dentro il grosso ammasso informe che vi sta descrivendo il cliente ;)
  • Il segno è certamente uno strumento molto importante nella definizione di un logo, ma non dimentichiamo che TUTTO può essere un segno. Da una lettera, a un punto. Al nulla.
  • Osservare il panorama competitivo è fondamentale per capire come si muove un determinato settore a livello visivo. Personalmente è un'operazione che facciamo dopo aver cominciato a buttar giù delle idee. Meglio scremare a valle che a monte, rischiando di rovinare ottimi spunti creativi.
  • Se avete una buona intuizione seguitela, se ve la bocciano riprovate. Se non passa ancora, fine della storia. Spesso ci ritroviamo ad affinare, rivedere, rimodellare, modificare loghi/intuizioni che soddisfano noi (il nostro modo di vedere il cliente), ma che non soddisfano il cliente stesso. Giusto e sbagliato hanno un valore molto relativo: dovete fare un ottimo lavoro, ma in ultima istanza questo lavoro deve piacere al cliente, non a voi.

 

Se volete conoscere Gardena Capital e i loro servizi, li trovate a questo indirizzo: