AI & branding: una nuova frontiera?


L'Ai negli ultimi otto mesi ha cominciato a mostrare i muscoli e noi, seguendo questa incredibile nuova rivoluzione, abbiamo mantenuto l'attenzione molto alta per cercare di capirci qualcosa di più e per addentrarci nell'esplorazione di questo incredibile universo.


Se ricordate siamo stati i primi a parlare di machine learning e branding con un pezzo che ha quasi tre anni . Guardando i risultati di quel lontano 2020, c'è da sorridere. Non si parlava ancora di Ai.  Si caricavano i dati a mano. Insomma, sembrava preistoria.
Ma non ci siamo certamente fermati lì e infatti, ormai un anno fa, avevamo provato a testare i nuovi algoritmi generativi sempre con un occhio puntato sul branding e più nello specifico sul logo design. Qui il pezzo. Un'evoluzione netta. Nessuno può negarlo. Ma la macchina si è fermata qui? O è riuscita a migliorarsi ancora? E in un tempo ancora più ristretto?

UNA PREMESSA

Una piccola premessa che tocca il dibattito “etico” che si sta aprendo attorno a queste AI. Gli algoritmi generativi di immagini si basano su training realizzati da una mole spaventosa di immagini “raccolte” su internet. Il come siano state raccolte, è il cardine di tutto il discorso. Il pesante articolo apparso su PetaPixel che ha dimostrato come fossero state usate immagini rubate (nessuno ha mai firmato per una cessione del genere) dai database ospedalieri per fare training all'algoritmo è uno dei casi più emblematici (e non l'unico) della portata della situazione. Situazione che ha spinto molti artisti il cui nome (e quindi le cui immagini) sono state utilizzate nei vari prompt delle Ai per mimare il proprio stile, a fare causa a Dall-e e Midjourney
È una situazione nuova, inedita. Per certi versi rivoluzionaria. È naturale ci sia fermento. Noi non vogliamo, con questo pezzo, entrare nel dibattito etico che è comunque di vitale importanza. Vogliamo solo ragionare sulla portata tecnica di queste AI legata al mondo del branding che ci sta molto a cuore.

 

NUOVA POTENZA

In questi mesi abbiamo testato a fondo quasi tutti gli strumenti più famosi su piazza partendo da DiscoDiffusion, per arrivare a Stable, passando da Dall-e e Runway, giungendo a Midjourney. In pochi mesi ciascuno di questi algoritmi generativi si è potentemente evoluto, migliorando (e di molto) le proprie predizioni. Le immagini prodotte hanno certamente una qualità elevata e anche se peccano su alcune specifiche aree (le mani e i piedi sono ancora molto poco veritieri ad esempio), il risultato generale ha dello sbalorditivo. Da qui la domanda: queste immagini al momento, lo ricordiamo, prive di diritti, hanno spazio della vita lavorativa? È ancora un po' presto per dirlo, ma i goffi tentativi che si sono già fatti (vero, Mulino Bianco?) hanno dimostrato che la regola del buon senso vince sempre.
Mulino Bianco aveva bisogno dell'AI per i suoi post? No. Le immagini erano adeguate per il mezzo? Sì. Il resto sono chiacchiere da pollaio.
Ma nel caso specifico si tratta di immagini “raster”, che necessitano di una qualità e di un “peso” (in termini proprio di pixel) non per forza eccezionali. Il discorso cambia, e di molto, se c'è bisogno di precisione e qualità dell'immagine. Se c'è bisogno, ad esempio, di un file vettoriale.
L'ultima volta che ci siamo cimentati con l'Ai e i loghi, i risultati da prompt non furono molto convincenti, come vi ricordo qui sotto.

 

 Logo singolo per una compagnia che produce Hamburger, colori brillanti.

 Logo singolo di una compagnia medicale, colori bianco rosso e blu

Abbiamo quindi deciso di ripetere la stessa medesima richiesta per capire se la questione è o meno cambiata.

 

SPOILER: è cambiata.

A sinistra troviamo 

“Logo singolo per una compagnia che produce Hamburger, colori brillanti.”

con algoritmo 2021. A destra lo stesso prompt, ma algoritmo 2023

"Logo singolo di una compagnia medicale, colori bianco rosso e blu"

“ Logo singolo, elegante e prezioso per una gioielleria”

“ Logo singolo, geometrico per una compagnia Hightech, blu e verde”

 

Come è facilmente osservabile la differenza tra le immagini è netta. C'è stata una vera e propria accelerazione che lascia basiti. Non solo in termini squisitamente estetici, ma i nuovi loghi hanno una struttura molto più precisa, spazi più ragionati e una migliore resa cromatica.
Standardizzati, sicuramente, ma non possiamo non notare il salto quantico che ha fatto la potenza di calcolo. 

 

Ma possono essere realmente utilizzati? In ambito professionale?
Non vogliamo essere troppo categorici, o accademici.
La risposta più corretta è: dipende. Tutto si basa sull'obiettivo che si prefigge un prodotto del genere. Se rimane un oggetto che si appoggia su un naming (le scritte in Ai risultano ancora incomprensibili o non fruibili), utilizzato principalmente a livello digital senza una precisa connotazione di posizionamento...o nessun ragionamento lato design... allora perché no.
La qualità generale non è differente dai loghi da venti euro che si trovano online. Se l'obiettivo è avere uno strumento ragionato, che parli di determinati valori e che abbia le giuste qualità tecniche, allora non è la strada da utilizzare.
I loghi che abbiamo realizzato con l'Ai non possono essere utilizzati in ambito professionale. Neanche una loro vettorializzazione avrebbe molto senso. Soprattuto visto la presenza massiccia di sfumature e contrasto cromatico.
Inoltre la questione testo e font risulta ancora molto acerba: ogni scritta è chiaramente un'aberrazione e non è utile in alcun modo. Siamo certi che l'algoritmo migliorerà anche in questo ambito, ma per il momento è ancora un grosso tallone d'Achille.

 

QUALCHE CONCLUSIONE


È quindi tutto da buttare? Assolutamente no. Lo ripetiamo anche in questa sede: questi strumenti predittivi possono essere un grande bacino di ispirazione creativa. La possibilità di generare molti oggetti e di ciascuno svariate alternative coerenti, può essere un valido motivo per utilizzare un'AI.

Non bisogna però perdere la bussola che ci guida e l'obiettivo che ci prefiggiamo con questi strumenti e con i loro prodotti: soprattuto quando si parla di loghi, la precisione, la possibilità di scalare l'oggetto all'infinito, la resa cromatica e tutto lo spettro del posizionamento non possono essere realizzati partendo da un semplice prompt. Devono essere studiati, magari CON l'aiuto di un prompt.